La storia - Gruppo Alpini Ana Brentonico
Nel 1947 nasceva dall' amicizia e dalla volontà di non dimenticare le tragedie della guerra un gruppo formidabile, cresciuto e irrobustitosi poi negli anni. Durante la Seconda guerra mondiale i tenenti trentini Bruno Aor e Celestino Margonari erano stati commilitoni dell'alpino Attilio Zoller e di molti altri brentegani, prima sul fronte orientale, poi in Francia. Al rientro in patria entrarono nel direttivo provinciale dell'Ana di Trento. E furono loro, in un incontro con Zoller, a esortare i brentegani a fondare anche sull' altopiano un gruppo delle penne nere. Detto, fatto. Attilio Zoller, che proprio in quell' inizio di 1947 aveva assunto la gestione del Caffè Commercio nel centro di Brentonico, raccolse uno a uno i combattenti e reduci che avevano fatto la guerra o quanti avevano prestato il servizio militare, naturalmente da alpini, nei lustri precedenti. Si premurò anche di individuare un rappresentante per frazione che, entrando in direzione, desse un apporto unitario e collegiale alla gestione delle iniziative. A Castione venne designato Cleto Bianchi, a Crosano Ruggero Slaifer, a Cazzano Arturo Bona, a Prada Augusto Veronesi, a Saccone Negildo Zeni, a Sorne Augusto Civettini, a Cornè Fortunato Tonolli. Segretario era Sergio Schelfi, cassiere SiI vano Andreolli, consiglieri erano Giacinto Schelfi, Francesco Malfatti e Girolamo Giovanazzi. Così nacque il gruppo. I più anziani erano quattro alpini dell'anno 1901, Germano e Ottavi o Andreolli, Celestino Aste e Vittorio Civettini. La prima sede, manco a dirlo, fu il Caffè, dove le penne nere si incontravano, organizzavano le prime iniziative, discutevano. Attilio Zoller in quei primi anni fu anche presidente della neonata associazione reduci e combattenti. All'inizio al gruppo di Brentonico aderirono anche 12 alpini di Besagno e 7 di Mori. Nella borgata di fondovalle, infatti, non c'era ancora il gruppo, che venne fondato alcuni anni dopo. Una delle prime iniziative del gruppo fu quella di presenziare con il proprio gagliardetto a tutte le cerimonie commemorative e naturalmente alle adunate nazionali e locali degli alpini. Alfiere puntuale e onnipresente fu da subito Francesco Malfatti, per moltissimi anni apprezzato custode forestale e messo comunale. Si cominciò subito a celebrare con una speciale cerimonia la giornata della Vittoria e delle Forze armate il 4 novembre.v Altro particolare importante, non mancò mai la corona del gruppo quando si celebravano le esequie di un compagno alpino. Attilio Zoller rimase sulla breccia a trascinare il gruppo per tutti gli anni Cinquanta. Il momento più importante di quel lungo periodo fu nel 1956 il festeggiamento del quarantesimo anniversario dell'entrata in Brentonico delle truppe italiane durante la Grande guerra. Fu una grande festa. Il cappellano della sezione Ana di Trento, don Onorio Spada, celebrò la messa nel parco e vennero premiati alcuni ufficiali e soldati superstiti di quello storico evento bellico. Collaborarono Rosi, Anna e Carla Baisi e Maria Zenatti, che erano rimaste care amiche di alcuni ufficiali in forza proprio sull'altopiano. In un tripudio di bandiere tricolori, al suono della banda locale, vennero festeggiati tra gli altri, gli ufficiali Rossi e Minetti, diventati poi entrambi generali. Il discorso ufficiale fu tenuto dal generale alpino, medaglia d'oro, Italo Lunelli. In quegli anni fu ospite gradita in varie occasioni la banda della sezione Ana di Trento. In una delle prime feste fu benedetto il primo gagliardetto, offerto dalla signora Lina Conzatti. In occasione del sessantesimo di fondazione Ana Brentonico la sede è stata intitolata ad Attilio Zolller come socio fondatore e primo Capogruppo.